RAGUSA, 14 mag – A pochi giorni dalla conclusione dell’XI Congresso provinciale della Democrazia Cristiana di Ragusa, si registra il successo della prima azione di “contestazione dall’interno”, iniziata proprio alla vigilia del congresso, dalla giovane sinistra cattolica, riunitasi nel Gruppo di Impegno Politico.
Venerdì scorso la riunione del Comitato Direttivo della Sezione di Ragusa-centro, convocata per il rinnovo delle cariche, si è conclusa con un nulla di fatto. Il dott. Di Paola ha visto inaspettatamente sfumare la sua certezza, fondata sulle passate esperienze, di vedersi riconfermato, senza opposizione, nella carica di segretario. I quattro rappresentanti del GIP hanno infatti provocato un clamoroso scombussolamento con la loro inaspettata proposta di discutere il programma della maggioranza prima di procedere alle votazioni.
La richiesta inusitata nella Dc ragusana in cui in genere prima si decide e poi si discute, provocava accese discussioni, che si concludevano con la rottura di fatto della maggioranza, interamente dorotea, ma al cui interno i digiacomiani, in numero di cinque, rivendicavano inaspettatamente la loro autonomia, aderendo alla richiesta della sinistra.
Il dott. Di Paola e il suo gruppo (sette in tutto) cercavano inutilmente di riportare la situazione allo “status quo”, riuscendo solo a provocare un irrigidimento dell’opposizione.
La conclusione della riunione è stata quella che abbiamo riferito sopra: nulla di fatto, e sostanziale successo della battagliera sinistra.
Questo è solo il primo scontro di quella “guerra guerreggiata” che il GIP è deciso a condurre contro il gruppo di potere del partito e che porterà, secondo le dichiarazioni rilasciateci da alcuni suoi esponenti, o ad una nuova gestione autenticamente democratica della Democrazia Cristiana a Ragusa, o alla clamorosa uscita del GIP dalla stessa DC.
Tempi duri si annunciano per i notabili dc della provincia, abituati da sempre a comandare senza alcuna opposizione, e adesso visibilmente preoccupati e smarriti di fronte all’inatteso sorgere di questa forte e decisa minoranza.
Il GIP ha intanto annunziato che esigerà che si proceda ad un tesseramento democratico: finora infatti il tesseramento è stato fatto di ufficio, spesso col semplice ausilio di un elenco telefonico da cui si traevano i nomi degli ignari iscritti.
Basti ricordare che i 24 delegati sezionali al recente congresso furono eletti da 37 tesserati, mentre ufficialmente risultavano 800 votanti…
TOM