RAGUSA, 8 mag – Si è chiusa domenica a Ragusa la “XII mostra della Meccanica Agricola”. Questa edizione, ancor più di quelle che l’hanno preceduta, lascia il visitatore poco convinto sull’effettiva utilità di un tale genere di manifestazioni.
Lo scopo dichiarato della “Mostra” è “Umanizzare il lavoro nelle campagne”. Ma questo scopo non si raggiunge certo “mostrando” macchine, se contemporaneamente non si promuove una nuova politica per l’agricoltura.
L’agricoltura ragusana è in crisi. Si tratta di una crisi differente da quella che travaglia altre province vicine, date le peculiari caratteristiche delle nostre campagne; ma non per questo è meno grave.
Accenniamo solo a qualche aspetto di tale crisi. In primo luogo, quella della tanto decantata “zona trasformata”, che oggi abbraccia praticamente tutta la parte costiera della provincia (circa 4000 ettari di serre ). Oltre alle difficoltà di mercato che si incontrano, solo parzialmente risolte con la differenziazione delle culture (ai pomodori si sono affiancati altri primaticci, e adesso anche i fiori) , esiste anche un grave problema dei trasporti. La provincia è servita molto male sia per ferrovia sia per via stradale. La pista-trazzera dell’aeroporto di Comiso non permette l’uso interno del mezzo aereo. Ora, si è aggiunto il blocco dei carri ferroviari a Messina, cosicché l’arrivo dei prodotti ai mercati del continente viene ulteriormente ritardato. Il Ministro della Marina Mercantile, on. Giuseppe Lupis, nel corso della sua visita alla Mostra, ha assicurato l’istituzione di un servizio di traghetti fra la Sicilia e il porto di Trieste. Solo i fatti potranno però dare credito a questa promessa, che si aggiunge ad altre simili fatte in questa ed in altre occasioni dai vari notabili della provincia. .
Ma un problema assai più grave, per i costi umani che comporta, è quello della salute dei lavoratori delle serre. La serra del Ragusano è in laminato plastico generalmente assai basso. Si è così costretti a lavorare a temperatura altissime in ambienti assai umidi, in posizioni poco igieniche. Il riscaldamento è generalmente ottenuto con sistemi rudimentali (stufe a gas) . Basta un soffio di vento per spegnere una stufa e riempire l’ambiente di gas.
Per eliminare questi gravi inconvenienti si dovrebbe procedere alla costruzione di serre in vetro, e alla elettrificazione delle campagne. Si tratta di problemi che non possono essere risolti dai singoli coltivatori ( la serra in vetro ha un costo elevato), ma solo attraverso una politica che favorisca di più l ‘agricoltura.
Anche l’agricoltura dell’altipiano, tradizionalmente caratterizzata dall’allevamento equino e bovino, presenta problemi non lievi. Quello dell’acqua è uno dei più sentiti. Le riserve idriche sono costituite da arcaiche cisterne alimentate dall’acqua piovana.
TOM