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Credo che Alberto abbia vissuto la vita destinata a Giovanni
Giovanni Spampinato ha onorato il giornalismo italiano e la legalità
“Giovanni intuì il nesso fra stragi e destra eversiva, mi ricorda Pasolini”
Luciano Mirone è un giornalista e uno scrittore siciliano. E’ autore del libro “Gli Insabbiati- Storie di giornalisti uccisi dalla mafia e sepolti dall’indifferenza”, Ed.Castelvecchi – Il libro contiene la storia di ciascuno degli otto giornalisti uccisi in Sicilia. Su Giovanni Spampinato offre la più accurate e approfondita ricostruzione della vicenda e dei processi sul suo assassinio. Questo articolo è stato scritto per un libro sulle inchieste di Giovanni Spampinato, in attesa di pubblicazione. Continua a leggere
Avvertiva il pericolo ma diceva “ne vale la pena”
(…) “Ma chi te lo fa fare?”. E’ la frase che Giovanni Spampinato si è sentito ripetere fino al suo ultimo giorno. “In effetti può essere pericoloso – rispondeva lui ogni volta – però credo che ne valga la pena”.
Altri cronisti tenevano le notizie sgradite nel cassetto
Giovanni era un giovane , appassionato e bravo cronista. Fece il suo lavoro con rigore anche quando, a febbraio del ’72, fu scoperto il cadavere di un costruttore edile e nella vicenda risultò implicato il figlio del presidente del tribunale di Ragusa. Giovanni lavorò e scrisse, nel silenzio dei colleghi che tenevano nel cassetto cose sgradite ai potenti. Lavorò e scrisse, malgrado le minacce, mentre la storia si intrecciava alle inquietanti manovre dei neofascisti in città. Lavorò e scrisse fino a quando il figlio del magistrato lo uccise.
Il nesso col delitto Tumino e l’allarme che non riuscimmo a cogliere
Ragusa, 6 novembre 2007 – “Sono orgoglioso del lavoro di Giovanni, dell’impegno che egli vi ha sempre profuso, della limpidezza morale della figura di mio figlio così come emerge dai suoi articoli. In famiglia seguivamo con partecipazione il suo lavoro e adesso sentiamo non solo la mancanza incolmabile di un figlio, ma anche quella delle telefonate al giornale, del ticchettio della macchina da scrivere, di quella nobile maniera di Giovanni di esprimere il proprio impegno civile e politico”.
Con queste parole di Giuseppe Spampinato, padre del giornalista assassinato il 27 ottobre 1972, magistralmente lette da Giorgio Sparacino, si è aperto e chiuso il recital dell’”Inchiesta drammaturgica sul caso Spampinato”, montata con sapienza drammatica e perizia tecnica da Roberto Rossi e Danilo Schininà. I due giovani autori hanno composto l’opera con grande rigore filologico, utilizzando l’ampia documentazione offerta dagli articoli di stampa, dai rapporti della polizia giudiziaria, dalle deposizioni e testimonianze dei protagonisti di quella tragica vicenda che scosse Ragusa e l’Italia. (…)
Gemma Contin: Seguiva un delitto fra i più oscuri e rimossi. 27 ott 2007
GEMMA CONTIN
Liberazione 27 ottobre 2007
Il delitto di cui fu vittima Giovanni Spampinato è uno di quelli che tanto intrigano Andrea Camilleri. E’ la storia di un crimine oscuro tra i più oscurati e rimossi.