Giovanni Spampinato. L'Ora, 14-15 ottobre 1969

Scandalo-bis alla Camera di Commercio: ha firmato chi non c’era

Ragusa – Inchiesta per una riunione di giunta

RAGUSA, 14 ott. – I carabinieri sono ormai di casa nelle amministrazioni locali della provincia di Ragusa. Denunce più o meno anonime a carico di noti uomini politici piovono da qualche mese con sconcertante  frequenza, portando alla luce 1 ‘avvilente livello morale della screditata classe dirigente locale. Il lungo, incontrastato esercizio dello strapotere da parte di una ristretta cerchia di notabili, usi ormai a considerare alla stregua della conduzione dei propri affari privati l’esercizio delle pubbliche funzioni di cui sono investiti, ha consolidato in loro la convinzione di poter permettersi ogni libertà, anche al di fuori e contro la legge. Ma qualche volta l’eccessiva sicurezza gioca dei brutti scherzi, e anche a questi accorti politicanti capita di commettere dei grossolani errori dalle imprevedibili conseguenze.

Ed ecco la notizia più recente, che per oltre un mese gli interessati erano riusciti a tenere nascosta, e che adesso non possono che confermare . L’Ente interessato è (ancora una volta!) la Camera di Commercio, che si trova tuttora sotto inchiesta in seguito alla pubblicazione, avvenuta nei mesi scorsi , di un voluminoso ” dossier” ciclostilato anonimo, nel quale si d enunciavano gravi irregolarità di cui si era reso principale responsabile il suo Segretario Generale, dottor Salvatore Di Giacomo.

Non ostante l’ancora recentissima scottatura, il 9 settembre scorso si verificava una ennesima irregolarità. Per quella data era infatti convocata la Giunta Camerale, di cui è Presidente il prof. Carmelo Pisana, sindaco di Ragusa. All’ora fissata, erano presenti, solo quattro – Salvatore Frasca, rappresentante dell’Industria, Martino Cauto per la pesca, Giovanni Iacono per l’artigianato, e il presidente Pisana – degli otto componenti la Giunta stessa, mentre per raggiungere il numero legale è richiesta la maggioranza assoluta. Il dottor Di Giacomo provvedeva quindi ad interpellare telefonicamente il dottor Salvatore Tumino, rappresentante dei commercianti e capogruppo consiliare liberale , il quale, trovandosi in quel momento impegnato in una commissione di esami presso l ‘Istituto Tecnico Commerciale “F. Besta”, invitava gli altri ad iniziare la seduta , assicurando la sua venuta. Ma quando il dottor Tumino potè recarsi alla  riunione, la seduta era stata già tolta, e non gli restava che prendere visione del verbale redatto dal dott. Di Giacomo, dal quale risultava che la riunione si era svolta alla sua presenza. Le delibere della seduta in questione venivano quindi regolarmente inviate per l’approvazione dallo stesso dott. Di Giacomo, segretario verbalizzante, all’ Assessorato Regionale competente, nonostante la nullità, a termini di legge, della seduta.

La prassi usata in quella occasione, per cui una persona assente risultava presente, anche se illegale, sembra essere stata per il passato comunemente seguita, in occasioni di riunioni in cui si deliberava su questioni di ” ordinaria amministrazione”.

Le grane sono venute subito dopo, quando uno dei quattro componenti la Giunta presenti alla riunione inviava inaspettatamente al Presidente e al Segretario Generale della Camera di Commercio di Ragusa una raccomandata in cui si denunciava il reato, facendo presente che, durante la riunione, aveva perentoriamente invitato il Presidente ad annullare la seduta, invito di cui il prof. Pisana non teneva alcun conto.

Adesso, la denuncia è arrivata nelle mani della magistratura, nonché del Ministero e dell’ Assessorato competenti. Il verbale della  seduta sarebbe già stato sequestrato per ordine della Procura Generale della Repubblica di Catania, e la magistratura avrebbe aperto una inchiesta sul caso.

Le proporzioni dello scandalo sembrano crescere oltre ogni aspettativa. Sembra che il dott. Di Giacomo sarà presto oggetto di provvedimento di sospensione cautelare dal suo ufficio. Oltretutto, sembra certo che, se non manca chi cerca di sfruttare l ‘occasione ai fini di una vendetta personale, al soffiare sul fuoco vi siano anche alcuni ambienti politici della stessa DC (partito nelle cui file militano sia Pisana che Di Giacomo,) interessati a “bruciare” definitivamente il Di Giacomo, gia nel passato sottoposto a ripetuti e pesanti attacchi.

Il caso della Camera di Commercio scoppia nel momento cruciale del contorto ed oscuro scontro di non ancora chiaramente individuabili fazioni interne al partito di maggioranza, che ha condotto alle inattese dimissioni dei giorni scorsi del dott. Gino Occhipinti da segretario provinciale della Democrazia Cristiana. E questa volta, se non si riesce ad operare un salvataggio in extremis, rischia di travolgere anche il Sindaco di Ragusa.

TOM